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Psicoterapia Centrata sul Cliente

Percorsi di psicoterapia individuale e di gruppo con Approccio Centrato sulla Persona



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La Terapia Centrata sul Cliente (“non direttiva” o “rogersiana”), si basa su una visione positiva della natura umana, secondo la quale, le persone posseggono una forza vitale intrinseca a realizzare il proprio potenziale. Alla suddetta forza vitale si contrappone il bisogno di considerazione positiva incondizionata da parte delle figure significative. Il disagio insorge quando il bisogno di essere accettati e amati dagli altri significativi è talmente forte che la persona si decentra da sé e acquisisce come criteri di valutazione dell’esperienza quelli incongrui esterni. La finalità del percorso psicoterapeutico è quindi promuovere condizioni che facilitino le persone a rientrare in contatto con se stesse, rivitalizzando le naturali capacità di autoregolazione e autorealizzazione. La persona pienamente funzionante è colei che vive la propria vita in maniera piena, consapevole, autentica, immersa nel qui ed ora del fluire dell’esperienza.

La Terapia Centrata sul Cliente è stata fondata a partire dagli anni Quaranta del Novecento da Carl Ramson Rogers (1902-1987), psicologo e psicoterapeuta americano. Essa non è solamente un metodo terapico ma una visione del mondo e un modo di essere che si esprime in atteggiamenti e comportamenti finalizzati a promuovere la crescita. I fattori che, secondo Rogers, promuovono la crescita del Cliente nelle sedute di psicoterapia, sono gli stessi che hanno ugual effetto in tutte le relazioni interpersonali. Questo pensiero ha comportato che dagli anni Sessanta del Novecento i principi propri della Terapia Centrata sul Cliente fossero presentati col nome di Approccio Centrato sulla Persona (Zucconi, 1986). Tale Approccio (ACP) fa parte del paradigma della Psicologia Umanistica e si situa al crocevia tra due grandi orientamenti culturali-filosofici, il pragmatismo americano e la tradizione fenomenologico-esistenziale di origine europea.

L’ipotesi centrale dell’Approccio Centrato sulla Persona è che ogni Persona possegga ampie risorse personali per autocomprendersi e per cambiare il proprio concetto di sé, i propri atteggiamenti e i propri comportamenti. Da ciò si evince quindi come alla sua base vi sia una fiducia fondamentale negli esseri umani e in tutti gli organismi. Rogers ritiene fondamentale che ciascuna Persona sia o divenga consapevole del proprio potere personale ed infatti auspica che all’interno del rapporto terapeutico vi sia un assottigliamento del differenziale di potere, in modo che siano rispettati e affermati il potere decisionale della Persona, la sua presa di responsabilità e la sua dignità attraverso un tipo di terapia non direttiva. Per questo motivo lui rifiuta l’utilizzo del termine paziente e sceglie quello di Cliente così da rilevare come la relazione terapeutica debba essere contrassegnata da democraticità (Zucconi, 1986). Ogni organismo umano, secondo Rogers, possiede dentro di sé una “tendenza attualizzante” cioè una forza che spinge l’organismo stesso a sviluppare quelle capacità e potenzialità che gli permetteranno di mantenersi, autoregolarsi, autodeterminarsi e autorealizzarsi (Zucconi, 1986). Tale “forza” può venire minacciata, sopita da quello che Rogers definisce il bisogno di considerazione positiva incondizionata da parte delle figure di riferimento significative, cioè il bisogno di sentirsi amati, accettati incondizionatamente da esse. Quando questo bisogno è molto forte può accadere che la Persona costruisca la propria esperienza in base ai criteri esterni delle figure di riferimento, con la conseguente censura di ciò che essa sente dentro di sé. La Terapia Centrata sul Cliente ha proprio l’obiettivo di facilitare la Persona a entrare in contatto con se stessa per far rifiorire la propria tendenza attualizzante. In qualsiasi tipo di setting e d’intervento, ciò che caratterizza ed individua l’approccio rogersiano è proprio l’assoluta preminenza attribuita al senso della relazione con il Cliente. Molto prima delle questioni diagnostiche, delle modalità di colloquio, degli assunti teorici, viene considerata la dimensione esistenziale dell’Incontro.

Per questo Rogers sostiene che le qualità che il Terapeuta dà al rapporto sono basilari per facilitare la tendenza attualizzante del Cliente, il suo processo di crescita (Rogers, 1977); qualsiasi relazione d’aiuto, deve essere caratterizzata da un clima facilitante, caldo, accogliente e sicuro (Rogers, 1980). Esso, infatti, postula l'esistenza di tre condizioni essenziali nel modo di essere dello Psicoterapeuta affinché la Relazione d'Aiuto abbia successo e si possa creare quel clima facilitante indispensabile al Cliente per promuovere un processo di cambiamento teso alla crescita. Tali condizioni sono:

- la comprensione empatica intesa come processo che permette allo Psicoterapeuta di acquisire il punto di vista altrui, di entrare nel suo mondo di riferimento mantenendo la distanza del "come se" fosse il proprio (Rogers, 1980);

- la considerazione positiva incondizionata quale attitudine, atteggiamento affettivo di calore in cui si è centrati sull'Altro con la costanza di non porre condizioni al suo vissuto (Liaeter, 1980);

- la congruenza, che in quanto contatto col proprio sé, consente di comprendere quello che è provato nel qui ed ora dell'esperienza, permettendo così di essere se stessi, autentici (Rogers, 1980).

La terapia è vista quindi come una possibilità esistenziale spesso unica nella vita di una Persona che permette di effettuare il processo di autoconsapevolezza, autocomprensione e autorealizzazione in condizioni ottimali di sicurezza e libertà. Il clima facilitante sta probabilmente alla base di ciò che potremmo chiamare esperienza emozionale correttiva, il Cliente cioè impara ad applicare a se stesso la medesima positiva e sollecita attenzione che il Terapeuta ha nei suoi confronti.

Rogers si è molto interessato anche al fenomeno gruppale, ritenendo il Gruppo, parimenti alla Persona, un organismo con propria tendenza attualizzante. É stato proprio lui a concettualizzare il Gruppo d’Incontro quale strumento funzionale a promuovere un processo di crescita, sempre in virtù della creazione del clima facilitante caratterizzato dalle suddette condizioni necessarie e sufficienti (Rogers, 1970).

Da quanto riferito si evince che il Terapeuta per l’ACP non è “l’esperto”, la “guida” che interpreta, consiglia, prescrive e in qualche modo attribuisce significati in base a una teoria “esterna”, ma colui che aiuta il Cliente a costruire significati funzionali al suo processo di sviluppo. L’efficacia clinica non si basa soltanto su una serie di conoscenze o capacità ma è qualcosa di più fine e complesso che attiene alle tre aree del “sapere”, del “saper fare” e del “saper essere”.

Rogers si auspica che la relazione d’aiuto faciliti ciascuna Persona a muoversi verso la totalità, l’integrazione, la vita unificata, seguendo la sua “tendenza attualizzante” (Rogers, 1980).


METODO GORDON

Il Metodo Gordon è stato sviluppato da Thomas Gordon, noto psicologo statunitense allievo di Carl Rogers, che ha applicato le teorie di Rogers a setting specifici e non terapeutici. 

I Corsi del Metodo Gordon si prefiggono di sviluppare o accrescere la sensibilità e le competenze necessarie per affrontare con successo le difficoltà che possiamo incontrare nelle relazioni interpersonali. Tali competenze, una volta acquisite, facilitano realmente la soluzione dei problemi e progressivamente contribuiscono alla creazione di un clima relazionale salutare, soddisfacente e produttivo in ogni ambito.

Il corso propone un modello di interazione che permette di vivere nel modo più positivo e produttivo la dimensione sociale e lavorativa e di costruire relazioni più efficaci e durature, basate sul rispetto, la responsabilità e la collaborazione. Il Modello messo a punto da Gordon ha raggiunto centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. Per questo Gordon è stato candidato per ben tre volte al premio Nobel per la Pace, nel 1997, 1998 e 1999.

I Corsi Gordon sono rivolti a tutti coloro che desiderano acquisire strumenti per migliorare le proprie capacità relazionali e abilità comunicative in ambito personale e professionale. 

I corsi del Metodo Gordon attualmente svolti in Italia sono:

  • “Genitori Efficaci”: miglioramento delle proprie competenze genitoriali, superamento delle difficoltà della vita in famiglia, facilitazione della soluzione di problemi con un modello di interazione che permetta ai figli di vivere in modo più produttivo la dimensione familiare, sociale e scolastica e di costruire una relazione affettiva più efficace.

  • “Insegnanti Efficaci: riduzione dello stress e prevenzione dell’esaurimento emozionale, sviluppare una modalità di lavoro più efficace con minore dispendio di energie e miglioramento della comunicazione e dei rapporti con alunni e colleghi.

  • “Persone Efficaci”: sviluppare la propria capacità di ascoltare e comunicare con gli altri, rendere le proprie relazioni più intime e soddisfacenti, limitare lo stress relazionale favorendo un aumento dell’autostima e della stima da parte degli altri.


Il programma del corso è costituito da moduli che trattano temi specifici quali elementi centrali per lo sviluppo di competenze relazionali e comunicative:

  1. Contattare i propri bisogni e sentimenti per esprimerli rispettando quelli altrui;
  2. Costruire le relazioni individuando gli ostacoli alla comunicazione per poter inviare messaggi chiari e congruenti;
  3. Sviluppare la capacità di comunicare efficacemente con persone nuove;
  4. Proteggere le relazioni tra noi e gli altri comprendendo l'importanza dell’autorivelazione e imparando a distinguere fra messaggi di confronto in prima persona e messaggi di confronto in seconda persona;
  5. Stabilire relazioni con persone diverse da noi riconoscendo la natura dei valori e il loro ruolo nei conflitti;
  6. Ascoltare una persona per aiutarla con la consapevolezza dei fattori che possono danneggiare un rapporto ed evitando le barriere alla comunicazione;
  7. Risolvere i conflitti essendo consapevoli che questi creano problemi relazionali.


I corsi propongono una forma di apprendimento attivo che impegna i partecipanti nell'esperienza immediata e diretta dei contenuti, con il coinvolgimento attivo del formatore. Tale metodologia facilita la condivisione di esperienze, l'esplicitazione e il confronto di idee, emozioni, dubbi e problemi. Hanno una durata minima di 24 ore suddivisa in 4 giornate di 6 ore o 8 incontri di 3 ore. Il numero massimo di partecipanti è di 25 persone e a ciascuno di esso alla fine del corso sarà consegnato un certificato di partecipazione.

L'Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona (IACP) ha l'esclusiva del Metodo Gordon per l’Italia. Il corso è tenuto esclusivamente da persone formate ed autorizzate dallo IACP. Tutti i formatori del metodo Persone Efficaci hanno una formazione di almeno due anni nell'Approccio Centrato sulla Persona.


Per informazioni e appuntamenti:
Dott.ssa Costanza Altamore - Formatore METODO GORDON
Cell. 340 2151109
e-mail: dr.ssacostanzaaltamore@gmail.com